Spese irregolari in consiglio regionale, i rilievi della Corte dei conti della Calabria

La Corte dei conti è tornata a bacchettare i gruppi consiliari della Regione Calabria per il modo in cui hanno speso, e non adeguatamente giustificato, i fondi pubblici a loro destinati. Non aggiungo altro e non commento, per chi ha curiosità da soddisfare e vuole spulciare i “simpatici” rilievi dei giudici contabili, riporto in questo link la deliberazione completa.

Delibera 21-2015 definitiva gruppi 2014

Caso Wanda Ferro, non si possono cambiare le regole in corsa

La vicenda del ricorso di Wanda Ferro al Tar per l’esclusione dal consiglio regionale, nonostante risultasse la miglior perdente nella competizione elettorale, sarà decisa dalla corte costituzionale, alla quale i giudici amministrativi di Catanzaro hanno inoltrato gli atti per una pronuncia sulla legittimità costituzionale della legge elettorale attualmente in vigore e introdotta nel settembre dello scorso anno. Cambiare le regole in corsa non è mai un atto trasparente e corretto, una lezione su questo ce la fanno anche le istituzioni europee con sentenze e pronunce richiamate nell’ordinanza del Tar. Sotto il profilo morale e istituzionale, personalmente penso che sia stato di cattivo gusto cancellare la possibilità per chi si candida a governare la regione di sedere in consiglio anche se perde, e francamente sono sempre più convinta che questo scherzetto sia stato fatto apposta dai vecchi amici di coalizione (c’eravamo tanto amati) di Wanda Ferro. Continua a leggere

“Onorevole sarà lei”. Mimmo Talarico a San Marco Argentano con Progetto Comune

Talarico e Progetto Comune
L’aspetto nobile della politica e le inchieste giudiziarie, la vicinanza con l’elettorato e il clientelismo, la necessità di fiducia e il fenomeno del grillismo. Si gioca spesso sulla dicotomia l’impegno in politica, che finisce per fare scandalo quando emergono le inchieste sui rimborsi dei gruppi consiliari regionali e invece non fa notizia nei suoi aspetti più propositivi. E’ stato questo il filone seguito nel primo incontro organizzato dal gruppo consiliare comunale di San Marco Argentano con il consigliere regionale Mimmo Talarico, autore del libro-intervista “Onorevole sarà lei” scritto insieme a Franco Dionesalvi. Continua a leggere

I rendiconti irregolari del Consiglio regionale della Calabria. Nomi e cifre.

Nelle due camere di consiglio dell’8 e del 28 maggio i magistrati della sezione regionale della Corte dei conti hanno spulciato i rendiconti dei gruppi consiliari del Consiglio regionale della Calabria. Due milioni e mezzo di euro non sempre spesi correttamente per spese di funzionamento, per il personale (la parte più consistente) e per i consulenti. Per i rilievi riscontrati, la norma prevede che entro trenta giorni dalla comunicazione al presidente del consiglio regionale i gruppi regolarizzino la situazione, altrimenti “l’omessa regolarizzazione di cui al presente comma comporta l’obbligo di restituire le somme ricevute a carico del bilancio del consiglio regionale e non rendicontate”. Ecco tutti i rilievi. Continua a leggere

La dignità costa 8000 euro per un consigliere regionale della Calabria

Francescantonio Stillitani sembra una mosca bianca. Il consigliere regionale della Calabria ha lasciato l’incarico perché trova ingiusto gravare sulle tasche dei cittadini calabresi se non si opera attività politica. Le sue sono dimissioni scioccanti perché non siamo abituati a sussulti di questo tipo. Quanto costa la dignità? Ottomila euro. Tanti ne percepisce un consigliere regionale, sia che lavori per la propria regione sia che si rigiri i pollici o spenda e spanda i soldi dei poveri (mai termine fu più azzeccato) cittadini. “Non sono più motivato a fare attività politica, mi trovo a disagio in un mondo dove ormai spesso si opera e si fanno scelte dettate da interesse di parte e personale e si privilegia l’appartenenza e la clientela rispetto alle capacità, un ambiente in cui prevalentemente si vota e si appoggia un uomo politico non perché se ne condividono le idee e le attività, ma perché si spera di ottenere qualche vantaggio e questo a discapito della Calabria e dell’Italia in generale”. La fotografia tracciata dall’ex consigliere regionale, che già nel gennaio scorso aveva abbandonato il suo partito (Udc), è nitida e sconfortante. Chi frequenta, anche per poco tempo, palazzo Campanella si accorge che nulla di quanto Stillitani dice è inventato. In questi anni abbiamo visto proposte di legge fotocopia, la finta riduzione delle retribuzioni per i collaboratori che altro non si è tramutato se non in uno sdoppiamento degli incarichi (a chiamata dei consiglieri) a metà stipendio e dunque, di fatto, in un raddoppio del rischio clientelismo. “In questo momento -prosegue Stillitani nella comunicazione delle sue dimissioni- ricevo come indennità di consigliere regionale circa 8.000 euro netti al mese, e godo di tanti altri privilegi pur non svolgendo nessuna attività politica- amministrativa utile per il territorio. Ritengo questo ingiusto, tanto nei confronti dei calabresi su cui grava il mio costo, quanto nei confronti degli elettori che mi hanno votato, perché non tutelo e non rappresento più il mio territorio”. Nel frattempo, il consiglio regionale ha perso l’occasione di fare bella figura. Quasi in massa hanno bocciato senza indugio la richiesta di referendum presentata dal Movimento 5 Stelle per rendere immediatamente esecutiva l’abolizione del vitalizio. Solo in quattro si erano dichiarati favorevoli. Perché aspettare la prossima consiliatura se siete animati da cotanto spirito positivo per la vostra terra? Le posizioni sono tra le più stravaganti: qualche vedova potrebbe essere messa in difficoltà togliendole il mensile oppure chissà quanti ricorsi affollerebbero gli uffici della giustizia amministrativa. Meglio far rimanere le cose come stanno. S’arrangino i prossimi consiglieri. La figura è quasi peggiore di quando il consiglio regionale ha gonfiato i dati statistici della Calabria per non ridurre troppo il numero dei rappresentanti. Tagliare si, ma senza esagerare insomma! Non vale la pena spendere nemmeno un comunicato stampa sull’argomento. Meglio un bel commento sulla nuova legge sulla dieta mediterranea, che introduce stili di vita e alimentazione corretta. Mia nonna esclamerebbe: basta ca c’è a salute!